Budapest

Dopo mesi di preparazione ed incontri rimandati, riesco finalmente ad arrivare a Budapest. Non sono solo in questa occasione, ma accompagnato da un amico che, povero lui, si troverà a fare i conti quotidianamente con le mie "manie" di viaggiatore.

In tutta sincerità credevo che questa meta fosse ormai "stregata" e che, alla fine, sarebbe uscito fuori qualcosa a rovinare i piani. Questo tarlo, che ormai abitava nella mia testa già da qualche mese, non mi ha permesso di avvicinarmi a Budapest con una documentazione appropriata, ma solo con una scaletta e luoghi che ho riscoperto solo una volta che mi sono trovato lì.

A parte un forte ritardo accumulato all'andata, è filato tutto liscio e, se vi va, vi racconto qualcosa di ciò che abbiamo visto.

Come ogni luogo da visitare, anche Budapest ha dei "must" che, almeno la prima volta che ci si trova in città, vanno visti. Il monumentale Palazzo del Parlamento Ungherese, vero simbolo della capitale  e visibile da ogni punto panoramico. La cattedrale di Santo Stefano nel centro di  Pest o la Chiesa di San Mattia Corvino che domina dall'alto di Buda. Almeno un museo tra i tanti che Budapest propone, le passeggiate al centro o lungo il Danubio. A tutto questo va aggiunta un'uscita di qualche ora alla vera istituzione Ungherese: le TERME

Quello che appare lampante man mano che si scopre la città è che, nonostante la storia millenaria di questa terra, raramente ci troveremo ad osservare palazzi, monumenti o simboli cittadini più antichi di un secolo. Questo perché nel corso degli anni Budapest venne rasa al suolo e ricostruita più e più volte.



Ma procediamo per gradi.....




Il Palazzo de Parlamento Ungherese è un enorme edificio affacciato sul Danubio e che, con il suo stile prevalentemente neo-gotico, ricorda una sontuosa torta di meringhe. La costruzione è avvenuta tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900, e tutto ciò che si vede durante il percorso guidato (che va prenotato on-line con ampio anticipo, soprattutto in alta stagione) appare sì come ideato per stupire, ma appare comunque privo del fascino che la Storia dona a tutto ciò che tocca. La visita al palazzo, almeno una volta, va comunque fatta. Se non altro per vedere dal vivo il tesoro più importante di Ungheria: la corona con cui venne proclamato Re Santo Stefano e che, con tanto di picchetto d'onore, é conservata nella sala della cupola. Questa, la corona, ha più di 1000 anni ed una travagliatissima storia alle spalle. 


La Basilica di Santo Stefano si raggiunge dalle sponde del Danubio percorrendo Zrinyi utca;
l'imponente struttura ha sicuramente un impatto importante, vista la sua mole. Tanto entusiasmo si spegne un po' una volta che ci si avvicina alla "pesante" facciata neo-classica (anche questa costruita tra la metà del 1800 e l'inizio del 1900). All'interno della basilica è custodita la più importante reliquia ungherese, la mano destra di Santo Stefano, ma a mio avviso la visita dovrebbe essere fatta soprattutto per il panorama che la scalata (con ascensori) alla cupola regala (pagando) del centro di Budapest.



Dall'alto della collina di Buda, la chiesa di Matyas domina Pest, la posizione soprelevata la rende visibile da qualsiasi punto della città. Sebbene le origini siano antiche, quello che si vede è un rifacimento di fine '800 in stile neo-gotico. La chiesa è di notevole impatto scenico, sia per le decorazioni esterne in pietra, sia per l'intensa colorazione a cui è stato sottoposto l'interno. La chiesa sorge in prossimità di un altro simbolo della città: il Bastione dei Pescatori che, a dispetto del nome, non fu mai adibito a difesa della città ma solo come balcone panoramico.



Tutta la zona antica di Buda, racchiusa tra le mura a difesa della collina, costituisce la parte storica principale di Budapest. Su queste vie perfettamente ristrutturate si affacciano alcune tra le case più antiche della città. Buda, con il suo Palazzo Reale, ospita anche alcuni dei musei più importanti dell'Ungheria: la Galleria Nazionale Ungherese e il Museo del Castello, allestiti all'interno del palazzo Reale stesso. La Galleria Nazionale ospita una collezione che ripercorre la storia dell'arte ungherese, il secondo museo ripercorre gli oltre 2000 anni di storia della città. In una sezione è possibile vedere materiale ritrovato in un pozzo, tra cui un arazzo del XIV secolo con lo stemma della famiglia d'Angiò.

Giusto per concludere con i musei, voglio citare anche il Museo Nazionale Ungherese, la cui collezione di reperti storici è la più importante del paese. Il museo è stato ristrutturato molto di recente e la visita risulta, alla fine, oltremodo piacevole. Per gli appassionati di storia segnalo al primo piano del palazzo la sala che espone il mantello originale dell'incoronazione di Re Istvan (Santo Stefano). Tessuto in seta nel lontano 1031 per l'incoronazione del sovrano, risulta ad oggi molto fragile e scolorito. Attenzione, la sala è normalmente chiusa, delle gentili inservienti del museo aprono su richiesta, ma bisogna farsi vedere interessati!


Anche Budapest, come tante altre città europee, ha pagato il suo tributo in vite umane alla causa nazista. Anche a Budapest venne istituito un ghetto dove vennero confinate decine di migliaia di ebrei e la visita alla Grande Sinagoga, non economica, ma organizzata in maniera eccezionale, da la possibilità di entrare in contatto ancora una volta con questa immane tragedia. La Grande Sinagoga è uno degli edifici ebraici più grande del mondo ed il cortile, con l' "albero della vita" (su ogni foglia è inciso il nome di alcune delle centinaia di migliaia di vittime) e le fosse comuni, da un impatto emotivo straziante. Una visita che aiuta a rinnovare e tramandare il ricordo della Shoah!

A poca distanza dal parlamento, tornando verso il centro città, sulla riva sinistra del Danubio c'è uno dei monumenti più toccanti della città: si chiama Scarpe sul Danubio e commemora le vittime ebree che vennero fucilate e buttate nel fiume, private delle loro scarpe perché, al mercato nero, valevano una fortuna.







Se non si fosse capito bene, il Danubio è l'anima vera di Budapest. Placido e dorato scorre silenzioso, ma da sempre determinante per le sorti di questa città. Basti pensare che il primo ponte tra le due sponde fu costruito solo nel 1849 a collegare le due città di Buda e Pest, prima distinti realtà ungheresi. Il traffico sotterraneo o sui ponti prova a sminuire l'importanza che ha il fiume, a non renderlo un fattore. Ma l'imponenza non è semplice vanità di fiume stanco, il Danubio è vivo , vivente e vitale.





Altro "monumento" alla libertà che va assolutamente visitato è la Casa del terrore (Terror haza). In questo palazzo che si affaccia su uno dei viali più belli di Budapest, sia durante il regime fascista che durante quello stalinista vennero condotti dissidenti politici di ogni credo per essere interrogati e torturati. Gran parte della mostra riporta eventi e fatti anche successivi alla seconda guerra mondiale, ma le prigioni sotterranee con le sale per le torture restano la testimonianza più agghiacciante dei regimi che hanno oppresso l'Ungheria per decenni.


Siralomház. La casa del lutto , nota anche come braccio della morte , è l' area residenziale speciale segregata negli istituti penali nella maggior parte dei paesi che applicano la pena di morte , dove i condannati a morte sono rinchiusi fino all'esecuzione della sentenza.



Alla fine di intense giornate di scoperta avevo il rito di sedermi in un locale, ordinare una birra e rilassarmi. Anche qui a Budapest io e il mio amico non ci siamo sottratti a tale rito, inseguendo pervicacemente il relax a tutti i costi. Ma Budapest offre qualcosa di più rispetto a tanti altri posti sulla faccia della terra: le TERME! Decine di stabilimenti termali disseminati ovunque, ognuno con il suo stile e le sue peculiarità.


Per i nostri "fine giornata" ci siamo buttati su un classico, le terme Széchenyi, e su un "must": le terme Rudas. Le prime sono ospitate in un parco poco fuori il centro della città, raggiungibili con poche fermate di Metro. Le altre sono di origine ottomana, aperte per la prima volta nel 1566! Il prezzo d'ingresso non supera i 15€ per tutta la giornata.

Le terme Széchenyi hanno tre grandi vasche all'aperto con temperature che vanno da 30 a 38°C e una decina di vasche interne a temperature variabili tra 20 e 40°C. Comprese nel prezzo ci sono saune e bagni turchi e, pagando un supplemento, anche massaggi, trattamenti con i fanghi e una beer-spa! Dove si fa il bagno immersi in una vasca di birra e si dispone di uno spinotto accanto alla vasca, dal quale attingere a piacimento.

Le terme Rudas, situate sotto la Cittadella sono formate da 5 vasche, di cui la principale sotto una cupola ottomana decorata con lucernai colorati. Le vasche hanno temperature comprese tra 20 e 40°C; la mia preferita era quella a 33°C! Anche qui c'è la possibilità di fare bagno turco (fino a 55°C) e sauna, senza spendere più del biglietto d'ingresso.






Un racconto, per quanto semplice, ha bisogno di una conclusione. Ma una degna conclusione deve ancora essere scritta, perché Budapest è una città che vive di giorno, ma si esalta di notte, con i suoi locali che in Europa hanno pochi rivali.

Nei prossimi capitoli vi parlerò della vita notturna della Capitale, dei Rruins bar e del cibo di strada; ma vi racconterò anche della regione che circonda il Danubio fino ai confini più a nord e del lago Balaton, terra di vini e di vacanze.

Quello che l'Ungheria regala a chi si avventura sulle sue strade non è solo natura, ma lussuosi palazzi storici, terme disseminate ovunque e la cordialità di un popolo che, a dispetto di un'austera classe dirigente, si presenta quasi sempre mite e disponibile.

L'Ungheria è una terra da scoprire.



A PRESTO!

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